Problemi dello Stato e dell'antifascismo

Tipologia Collezione / Raccolta
Anni '60-'70: Neofascismo (alternativo)
repressione
gruppi estremistici

Numerazione provvisoria

N. provvisorio
24

Contenuto

Raccolta di ritagli di giornali, documenti, volantini, ciclostilati

Consistenza rilevata

Tipologia
busta/e

Storia istituzionale/Biografia

Lionello Diomelli, figlio di antifascisti, emigra in Francia nel 1919, a sette anni, stabilendosi a Saint Gilles nella valle del Rodano. Le uniche scuole che frequenta sono le elementari: comincia subito a lavorare come garzone in una cantina; più avanti sarà operaio in fabbrica. Giovanissimo, entra a far parte del PCF. Negli anni della vittoria delle sinistre unite acquisisce incarichi di responsabilità politica, occupandosi attivamente dei rapporti con i lavoratori immigrati. È attivissimo nel sindacato operaio. Dopo la capitolazione della Francia dinanzi alle armate tedesche, Diomelli passa all’attività clandestina di Resistenza, compiendo azioni di sabotaggio nelle quali si mette in luce per coraggio e generosità. Nell’ultima fase di guerra ricopre ruoli di comando nel movimento partigiano francese. Nei primi anni Cinquanta, accompagnato da Ala Martini (figlia come lui di emigrati) torna a Pisa su incarico del PCI; per decenni è dirigente politico del partito, membro della segreteria provinciale - per la quale svolge l'attività di responsabile dei rapporti con lo Stato, con gli altri partiti e del servizio d'ordine -, segretario di zona in Valdera, assessore provinciale e dirigente dell'ANPI. Dopo la trasformazione del PCI in PDS fu tra i fondatori a Pisa di Rifondazione comunista, partito nel quale rivestì l'incarico di presidente del Comitato federale. Nel 1998, al momento della scissione di Rifondazione, sceglie di continuare la propria attività politica aderendo al Partito dei comunisti italiani. Muore a Pisa l'8 marzo 1999. Le sue memorie sono state pubblicate nel 1996: L. Diomelli, Quelli della via crucis, Bandecchi e Vivaldi, Pontedera 1996.

Storia archivistica

Lionello Diomelli nella sua attività politica e nella funzione di responsabile per la segreteria del partito del sevizio d'ordine, dei rapporti con gli altri partiti e di quelli con le rappresentanze dello Stato (Prefettura, Questura, ecc.) ha raccolto diversi dossier, conservati nel proprio ufficio, dedicati a fatti, gruppi e persone accaduti a Pisa e non tra la fine degli anni Sessanta e il 1990/91.

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